Francis Bacon, Lucian Freud e i loro compagni d’avventura della cosiddetta School of London
Nella seconda metà del Novecento Londra risorge dalle ceneri della Seconda guerra mondiale presentandosi al mondo attraverso il suono allegro delle ballate dei Beatles o l’energia forsennata dei Rolling Stones. È una città dal futuro incerto e nutre del suo lato oscuro le inquietudini di formidabili artisti: i pittori della School of London
Giovani capaci di fondere la loro quotidianità, i loro rapporti e le loro follie in una pittura fuori dal comune, maestri precoci dalle carriere lunghissime, partiti da condizioni di vita bohémien per raggiungere quotazioni da capogiro. Vere icone dell’Inghilterra del dopoguerra, segnato un periodo storico con figure sfacciate, colori allucinanti e pennellate violente.
Raccolte dalla vita tutte le emozioni che riescono a provare, vivono per anni sul bordo del precipizio consumando alcool e nottate dedicate allo sballo. Eppure, di fronte alle loro tele, dimostrano sempre una precisione chirurgica, che trasforma il loro lavoro in una delle espressioni più alte dell’arte del Novecento.