È un giorno di fine aprile quando Sara, guardando la sua immagine riflessa in uno specchio, all’improvviso smette di riconoscersi.
E sono molte, in realtà, le cose che non riconosce più nella sua vita. Suo marito l’ha lasciata, sola e con due bambini, proprio dopo essersi trasferiti in una casa nuova, ancora da arredare, ancora da rendere sua. E poi c’è il padre, tanto amato e per alcuni aspetti così simile al marito, la cui mente comincia a essere annebbiata da qualcosa senza nome. In quel momento Sara si rende conto che i segnali, nei mesi precedenti, quando ancora la sua vita sembrava un cosmo inattaccabile, c’erano stati.
Comincia così un viaggio alla riconquista di sé, attraverso i ricordi e in un presente che la vede cristallizzata, come chiusa in un bozzolo, in attesa di risbocciare. Ma è proprio in questo viaggio che verrà messa di fronte a una difficile realtà, forse la più dura di tutte. Sabrina Nobile, alla sua prima prova d’autore, scrive un romanzo sorprendente, sincero e poetico, nelle cui pagine scorrono insieme il dolore, la paura e il desiderio di tornare a sorridere. In una parola, la vita.


 

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